Il nome Canal del Ferro, che ufficialmente compare sui documenti dal XIII secolo, è derivato dal traffico del ferro e di altri metalli che sin dai tempi più remoti si sviluppò tra le miniere di Stiria e Carinzia e i porti dell’Adriatico. Geograficamente identifica la vallata del fiume Fella che nasce nei pressi di Camporosso e confluisce nel Tagliamento poco a valle di Moggio Udinese e che separa le Alpi Carniche dalle Giulie. La valle ricomprende il territorio dei comuni di Dogna, Chiusaforte, Resiutta e Moggio Udinese ed è una delle zone più piovose d’Europa (Resiutta 2725 mm annui).
La ristrettezza della valle con le forti pendenze dei rilievi calcareo dolomitici, le poche aree coltivabili strappate alle montagne e il clima piovoso ha notevolmente condizionato gli insediamenti abitativi e le attività agricole. La costruzione dell’autostrada A23 e lo smantellamento della cortina di ferro ha penalizzato ulteriormente i comuni della valle che vivevano di piccole economie legate al transito dei viaggiatori e ai servizi collegati al sistema difensivo delle caserme. I progetti di riconversione degli ultimi anni, finalizzati alla conservazione della natura selvaggia e al turismo escursionistico e sportivo, hanno favorito qualche iniziativa economica ma la situazione di abbandono dei piccoli paesi lungo la valle resta un problema ancora irrisolto.
La presenza di Slow Food in quest’aspra valle è caratterizzata dalla Comunità del Brovadâr un gruppo di agricoltori resistenti che facendo leva su un prodotto della tradizione in forma ostinata e contraria coltivano piccoli lembi di terra con grandi sacrifici e organizzano eventi e festival culturali di grande interesse popolando quei piccoli centri montani altrimenti destinati all’abbandono.